Pranayama

05FEB

La parola Pràna, indica soffio vitale, àyàma sta ad indicare controllo, il termine Pranàyama intende controllo del soffio vitale, un insieme di tecniche rivolte a modificare i processi respiratori.Costituisce il quarto stadio dell'ottuplice Yoga di Patanjali, presuppone una rigorosa osservanza di norme etiche, purificazione, perfezionamento del sè, e padronanza delle posture corporee àsane. Si consiglia di praticare i Prànayama con istruttore qualificato e certificato con pregressa esperienza, esercitarsi in modo improprio potrebbe causare disturbi a livello nervoso e respiratorio.Gli effetti del Pranàyama sono molteplici sia a livello fisico, mentale ed emozionale. I piu importanti Pranayama menzionati nei testi tradizionali e praticati nelle mie lezioni sono: anuloma viloma, bhastrikà, bràmarì, mùrchà, sitali, plàvinì, sitkàrì, sùrya bhedana e ujjiayi.

Se il flusso del pràna è forte ci sentiamo pieni di vitalità, se è debole  ci sentiamo depressi, stanchi e demotivati. Il pràna arriva dall'universo la sua fonte è l'infinito, praticare il pranàyama ci consente di regolare le scorte di energia vitale e di indirizzarne il flusso lungo i canali, purificando i sistemi sottili e recuperando forza in termini di energia vitale. Rimanere seduti in meditazione fermi ,senza attivare nessuna pratica di prànayama dinamica, sarà inefficace in quanto l'energia vitale non verrà risvegliata, purificata e canalizzata lungo il corpo energetico. In ogni lezione di yoga o di meditazione è consigliabile dedicare una parte della lezione agli esercizi di Prànayama,questo serve a migliorare l' ossigenazione e il ringiovanimento cellulare, eliminazione delle impurità, rallentamento dell'invecchiamento precoce, inoltre una  respirazione consapevole, porta maggiore attenzione sulla coscienza e sul nostro stato d'animo. 

 Namastè Anuradha